HORTUS BRINDISI 2015 - MOSTRA MERCATO DELL'ORTO E DEL GIARDINO

BILANCIO HORTUS 2015
Si è conclusa con un bilancio più che positivo la seconda edizione di “Hortus Brindisi”, la mostra mercato dell’Orto e del Giardino svoltasi presso il Parco Urbano del Cillarese nei giorni 24, 25 e 26 aprile scorsi. L’evento, patrocinato da Comune e Camera di Commercio, è stato inaugurato alla presenza del sindaco Mimmo Consales e del coordinatore del progetto Pierangelo Argentieri
La manifestazione è stata ancora una volta il punto di ritrovo per appassionati, esperti e neofiti ed ha proposto variegate esposizioni per tutto ciò che riguardava la botanica, l’arredo da giardino, le terrecotte, gli articoli ed i prodotti per il verde. Ben 17 gli stand degli espositori che hanno animato l’intero Parco. Ma Hortus non è stata una semplice esposizione di prodotti per il verde, ma anche una manifestazione ricca di conferenze, laboratori,  mostre, concerti ed enogastronomia. Media partner dell’evento, per questa edizione, la prestigiosa rivista Gardenia, presente all’evento con uno stand proprio e con la giornalista Tiziana Volta, donna impegnata nel sociale e nel volontariato, che ha annunciato la ‘sorpresa’ della edizione 2015:  Brindisi, proprio grazie a Hortus, ospita da qualche giorno i semi di giuggiolo scampati al disastro nucleare di Hiroshima; semi che, dopo un lasso di tempo ragionevole, diventeranno pianta che il prossimo anno verrà interrata presso il Parco del Cillarese. Dal 2016, dunque, il giuggiolo di Hiroshima simboleggerà nella Città adriatica la forza della pace e della speranza. Tale iniziativa è stata resa possibile dalla collaborazione con l'organizzazione nipponica “Green Legacy di Hiroshima” che raccoglie i semi di alberi sopravvissuti al bombardamento atomico del 1945 nelle città di Hiroshima e Nagasaki, gli 'A-bombed trees', e li distribuisce nel mondo, soprattutto in aree in conflitto, perché portino un messaggio di vita e di pace. Una nobile iniziativa nata dai fitti contatti che gli organizzatori di Hortus Brindisi stanno intrattenendo da tempo con Tiziana Volta, rappresentante italiana della onlus giapponese.
Ma tra i partner del 2015 quest’anno c’era anche Puglia Expò, l’Associazione costituita da imprenditori, cuochi, esperti di comunicazione, di promozione eco-gastronomica, che hanno liberamente scelto di condividere le proprie esperienze al fine di contribuire in modo innovativo e originale alla valorizzazione del patrimonio ambientale, agroalimentare, turistico e culturale del proprio territorio. 
Importante il coinvolgimento delle scuole elementari del capoluogo che anche quest’anno sono state impegnate nel concorso a tema a loro dedicato, vinto dalle prime classi delle sezioni D, E ed F del lotto “Don Milani” dell’Istituto Comprensivo “Santa Chiara” diretto dalla dirigente scolastica Elvirà D’Alò.
All’interno del Parco è stata, inoltre, allestita “Macchia Viva”, istallazione di Salvatore Sava e a cura di Massimo Guastella per MAP Cracc srl, Università del Salento. Si trattava di una sorta di giardino etico animato da sassi, fiori dal pigmento flou e spighe fluorescenti. 
“Non possiamo che ritenerci soddisfatti” – afferma Pierangelo Argentieri. “La risposta della gente è stata, infatti, oltremodo positiva. Il successo della prima edizione è stato senza dubbio bissato, ma con una variante: la presenza di tante persone provenienti da fuori Brindisi, ma anche di tantissimi brindisini che, invece, non avevano ancora avuto l’occasione di conoscere il Parco del Cillarese. Da qui, la constatazione che c’è un movimento dal basso di cittadini che hanno voglia di appropriarsi di questo spazio ed, infatti, Hortus è nato anche con questo spirito. Per questo motivo, io ed il mio staff stiamo già valutando la possibilità di creare un’associazione che possa occuparsi civilmente dei parchi. Nello specifico, invece, possiamo dire che, in un periodo di crisi, riuscire a mettere insieme buoni propositi, rispetto dell’ambiente e di un bene pubblico, a cui aggiungerei anche un ‘pizzico’ di economia che non guasta mai, è stato già un gran risultato. A questo proposito, non va dimenticato che Hortus è fatto anche di aziende vivaistiche che, in questo momento, soffrono a causa della nota vicenda della Xylella, ma che in questa occasione hanno ottenuto risultati utili. Ma è fondamentale il coinvolgimento di tutti: la gente si è dimostrata entusiasta  e molti hanno anche fornito dei suggerimenti per cercare in maniera costruttiva di iniziare a pensare anche alla prossima edizione, affinché possa essere migliore delle prime due”.


LE CONFERENZE
Numerose le conferenze che quest’anno hanno animato la ‘tre giorni’ di “Hortus Brindisi”, ognuna delle quali ha avuto prestigiosi relatori, tra addetti ai lavori, esperti e tecnici del settore. Nel corso della prima giornata, ad esempio, quella del 24 aprile, all’interno dell’Area Eventi della mostra mercato dell’Orto e del Giardino si è svolta la presentazione in anteprima del libro “Itinerari tra gli ulivi millenari in terra di Puglia", realizzato da Giovanni Resta e Michele Bruno. A relazionare, oltre allo stesso autore, l’architetto paesaggista Tonino Bruno. Si trattava di un libro prossimo ad uscire; una rassegna fotografica, unica e suggestiva, alla scoperta dell’ulivo monumentale di Puglia e dei suoi luoghi, in un percorso che ritrae le piante più belle e suggestive che costituiscono lo straordinario paesaggio degli olivi di cui è ricca la nostra Puglia.  Un percorso che si estende per circa 400 Km, dal Gargano al Capo di Leuca, composto da ulivi maestosi ritratti da Giovanni Resta nelle loro forme plastiche, plasmate dai secoli in sculture viventi, statue vegetali davvero sbalorditive.  Un cammino fotografico che conduce il lettore alla scoperta degli uliveti secolari di Puglia che rappresentano veri e propri monumenti archeologici della natura, millenari testimoni della civiltà dell’ulivo. Un itinerario emozionante alla scoperta degli esemplari più affascinanti, reso più agevole e fruibile grazie alle indicazioni stradali ed all’ausilio offerto dalle coordinate GPS che faciliteranno l’individuazione delle zone e degli ulivi più importanti, censiti, mappati e fotografati dopo una lunga  ricerca culminata in questa rassegna ricca di centinaia di illustrazioni fotografiche.
La giornata del 25 aprile è stata quella più ricca di appuntamenti. Si è partiti con la conferenza dal tema “I semi di Hiroshima”, a cura della giornalista di “Gardenia” - media partner dell’evento - Tiziana Volta, donna impegnata anche nel sociale e nel volontariato. Nel corso dell’incontro, la Volta ha parlato dei cosiddetti “semi di Giuggiolo” (I ‘semi di Hiroshima’), spiegando ai presenti che il Giuggiolo è uno degli alberi sopravvissuti all'attacco atomico dell'8 agosto 1945: 170 esemplari che, nel raggio di  2 chilometri dall'epicentro dello scoppio dell'ordigno atomico, sono ‘scampati’  al disastro nucleare. Nel 2011, dopo il disastro di Fukushjma, si è pensato di fondare un'associazione che potesse raccoglierne i semi e distribuirli nel mondo come messaggeri di Pace. E' così che è nata Green Legacy Hiroshima che raccoglie i semi di alberi sopravvissuti al bombardamento atomico del ‘45 - gli ‘A-bombed trees’ - e li distribuisce nel mondo, soprattutto in aree in conflitto affinché portino un messaggio di vita e di pace. Ed i semi sono arrivati anche a Brindisi, nel Parco del Cillarese, direttamente da Hiroshima, dove saranno piantati ed al cui posto, in occasione della prossima edizione di Hortus, si potrà ammirare una piccola pianta che, in futuro, diverrà albero. 
Seconda conferenza del giorno è stata quella dal tema “Gli alberi tra conservazione del paesaggio urbano e tutela della persona”, a cui hanno preso parte Giovanni Nardelli, vicepresidente Associazione Italiana Direttori e Tecnici dei Pubblici Giardini, Luigi Strazzabosco, Consigliere nazionale Società Italiana Arboricoltura ed Antonio Monetti, assessore comunale all’Ambiente. Al centro della discussione, il tema della sicurezza e della conservazione del paesaggio urbano caratterizzata dalla componente vegetale che - è stato detto - rappresentano temi di grande attualità sia in Italia che in Europa.  La consapevolezza di migliorare l’habitat urbano è, infatti, una scommessa universale rispetto alla quale la gran parte degli addetti al settore, e non, investe tempo e risorse per individuare un modello di verde urbano che possa conciliare le attese di coloro che vivono la città. Ed è proprio sulla necessità di soddisfare le attese che occorre fare un focus su ciò che si desidera e la reale disponibilità di tessuto vegetale che insiste nell’habitat urbano. Insomma, il tema del conservare e tutelare il “verde” di cui una città dispone e la contemporanea esigenza di garantire la sicurezza di chi lo fruisce, è la questione odierna sulla quale tanti in Italia si interrogano ed alla quale occorre fornire delle riposte.
Si è passati, poi, alla conferenza dal tema “L’Architettura del paesaggio tra passato e futuro” che, a cura dell’architetto Ida Calò, ha avuto come relatori il Presidente dell’Ordine degli Architetti Maurizio Marinazzo, l’architetto paesaggista Tonino Bruno e l’architetto urbanista, specializzato in pianificazione ambientale, Giacinto Giglio. La conferenza ha posto l’attenzione sull’importanza che ha il patrimonio paesaggistico, con la sua storia, la sua architettura, la sua botanica. Sono stati illustrati i criteri di selezione per la salvaguardia dei giardini nelle diverse tipologie (giardini che hanno un disegno preordinato, giardini come siti storici ed altro), con descrizioni, esempi di realizzazioni e progetti per la città di Brindisi in particolare e per la Puglia in generale. 
Si è discusso, infine, della scarsa progettazione del verde nelle città e dell’importanza di una parte tecnica preparata, che si occupi dei giardini storici, dei recuperi, dei nuovi impianti, atta a determinare la qualità degli interventi.  
Molto interessante, infine, anche l’ultima conferenza di “Hortus”, avente per tema “La biodiversità agraria negli orti e nei frutteti del Salento”. Relatore dell’incontro è stato il dottor Francesco Minonne, biologo naturalista del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto – S.M. di Leuca e Bosco di Tricase”, il quale ha aperto un focus sul recupero e sulla valorizzazione della biodiversità agraria che – è stato detto - passa attraverso il rinnovato interesse per le vecchie varietà orticole e frutticole del territorio. La loro maggiore conoscenza, la conseguente diffusione, il loro consumo su scala locale ed una loro coltivazione sostenibile rappresentano, infatti, priorità per una nuova agricoltura. La conferenza presentata ad Hortus è frutto del lavoro svolto dal dottor Minonne presso l’Orto botanico di Lecce prima e del Parco costiero poi, nell’ambito di studi personali, progetti regionali e progetti comunitari  per la tutela e valorizzazione di questo fondamentale patrimonio botanico ed agricolo del nostro tempo. 
Il 25, a cura di Pugliaexpo.org, c’è stata la conferenza su “Ambiente, natura e gastronomia. Conservazione o tutela attiva? Le buone idee non si fermano mai” con Giacomo Mojoli, giornalista ed esperto in design thinking applicato al Food & Wine, Claudio Quarta, biologo-genetista e vignaiolo, Domenico Scordari, presidente di N&B Natural is Better e Marcello Favale, giornalista.

VENERDì 24 APRILE: Cena a tema "LE ERBE SPONTANEE NELLA CUCINA IDENTITARIA SALENTINA"

“CAMBIATE LE FOGLIE MA CONSERVATE LE RADICI”
Questo l’invito di Gigi Strazzabosco, dottore Forestale. E proprio attorno a questo concetto si sono alternati gli interventi durante la cena “Le erbe spontanee”, organizzata da Puglia Expò nella serata di venerdì 24 Aprile, a conclusione della prima giornata di “Hortus Brindisi”. Tra gli altri hanno preso parte: Michele Bruno - Presidente di PugliaExpò, Antonio Bruno – Architetto paesaggista e gastronomo, Giacomo Mojoli - giornalista e docente universitario, Pierangelo Argentieri - Direttore di Palazzo Virgilio Hotel Brindisi e Tenuta Moreno Viverde Hotel, Domenico Scordari - Presidente di N&B "Natural is Better" di Martano (Le) e Marcello Favale - Giornalista. Si è parlato di storia, cultura e innovazione nell’arte culinaria in Puglia, regione da sempre contesa tra i tanti popoli che hanno dominato e stravolto gli usi e costumi di questa regione; ma una figura è rimasta costante durante questa evoluzione: il Contadino. Di volta in volta egli ha dovuto sì adattarsi ed accontentare le esigenze del dominatore di turno, ma ha conservato nel tempo, facendo di necessità virtù, le più antiche tradizioni culinarie legate ad uno dei prodotti che la terra pugliese gli offriva, dal Salento alla Valle d’Itria al Gargano: le erbe spontanee. 
Esse da sempre conferiscono alla cucina nostrana la bio-specificità che la caratterizza e la differenzia dalle altre regioni, insieme ad alcuni altri e per certi versi unici elementi del patrimonio agroalimentare identitario, come gli ulivi ed i vigneti, tale da rappresentare un modello internazionale. Accanto alle erbe spontanee ovviamente, erano una costante nelle pietanze contadine gli ortaggi e le carni bianche. Di questo era infatti simbolicamente composto l’intero menu della serata, stilato per l’occasione dal Antonio Bruno e dallo Chef Francesco Pisani. Il tutto accompagnato dai vini della cantina Menhir Salento. Durante il convivio Giacomo Mojoli ha evidenziato alcuni temi con cui affrontare le problematiche legate alla cultura del cibo: sostenibilità,  sviluppo alimentare non industriale, innovazione nella produzione agroalimentare in generale. E’ proprio innovando, infatti che la Puglia, possedendo già quel pre-requisito dell’Identità, potrebbe e dovrebbe 'ibridarsi'. Inoltre ha accennato all’imminente Fiera EXPO di Milano, ponendo un interrogativo su cosa possa emergere durante o dopo l’evento e alla possibilità di riconsiderare modelli alimentari che partano dal basso, da forti tradizioni storiche come quelle possedute dalla nostra dieta mediterranea, potenziale modello da inserire nei meccanismi del tema dell’Expo “Nutrire il pianeta”. La gastronomia è una delle ragioni per cui la Puglia è famosa nel mondo, attraverso di essa si riesce a caratterizzare un evento o una vacanza: i cibi caratterizzano i territori, creando un brand per il turismo nazionale ed internazionale. La sfida nell’alimentazione nel futuro è dunque rendere   eccezionale la normalità o quotidianità e ciò richiede studio e creatività, proprio come per la cena sulle erbe spontanee. Da qui il concetto di Ibridazione. 
Un eccellente esempio di innovazione è dato dall’idea di Domenico Scordari, che durante la serata è intervenuto parlando della propria azienda dimostrando come un’idea forte, appunto, possa essere veicolata in giro per il mondo. Scordari partendo dal presupposto che le tradizioni sono il bagaglio più importante da portare nel futuro, ha descritto la sua esperienza nata dalla coltivazione e applicazione del patrimonio della terra al benessere e alla bellezza. La sua azienda “Naturalis&Benessere” promuove la naturalezza di un processo produttivo che conserva tutti i principi straordinari delle erbe fino all’applicazione sul corpo. Esse divengono infatti puro cibo per la pelle. In particolare, Scordari nella sua azienda è riuscito a coltivare l’Aloe, erba inizialmente spontanea, non facile da coltivare, da lui definita “pianta dei miracoli”, con cui realizza prodotti di cosmesi ottenendo benifici per il corpo. Ecco che, come per il cibo, anche alla cosmesi si applica con le erbe spontanee il concetto di innovazione. La serata si è conclusa con una simpatica testimonianza di Gigi Strazzabosco che ha invitato, a cambiare le proprie idee in fatto di gusto ma di mantenere saldi i principi di tipicità e genuinità dei prodotti, con l’enigmatica frase “Cambiate le foglie ma conservate le radici”.