La farfalla è sinonimo di leggiadria, eleganza e libertà. E’ tra gli insetti più conosciuti ed ammirati. Se desideriamo conoscere il comportamento di una specie o ammirarla nel suo ambiente, il Bosco delle Pianelle è il posto ideale per andare alla scoperta del mondo dei lepidotteri. Durante queste passeggiate nel bosco non è raro imbattersi nel volo grazioso di una farfalla che vola di fiore in fiore tra siepi e cespugli.
Il Bosco delle Pianelle, riserva naturale regionale dal 2002, adagiato lungo i versanti della Gravina delle Pianelle, segna il confine tra i territori dei comuni di Crispiano, Martina Franca e Massafra e rappresenta uno dei biotopi ancora ben conservati presenti sul territorio pugliese.
Le sue cavità carsiche contengono le più antiche tracce della storia del popolamento umano della Murgia tarantina: manufatti del paleolitico medio e superiore accuratamente lavorati, resti faunistici appartenenti a specie ormai estinte.
Un altro aspetto distintivo è la presenza di quei particolari ed enigmatici monumenti megalitici costituiti dai dolmen, di cui il territorio intorno alle Pianelle è ricco, in particolare nei pressi della masseria Piccoli e in quella della Ginestra.
Il fenomeno dell’inversione termica inoltre, permette un’enorme ricchezza e varietà floristica. Di particolare richiamo, poi, sono le numerose specie di mammiferi che vivono nella riserva come la donnola, il tasso e la volpe immersi nei profumi del bosco tra ginepri, mirti e orchidee selvatiche.
Il Bosco delle Pianelle è stato sede di insediamenti umani finalizzati allo sfruttamento delle sue risorse forestali e alla coltivazione dei suoi territori limitrofi.
Trulli e masserie d’inestimabile valore paesaggistico, architettonico e storico punteggiano il paesaggio di questo territorio con le loro secolari e sane tradizioni agro-silvo-pastorali che si conservano tutt’oggi e si tramandano di generazione in generazione.
Nelle campagne tra Crispiano e Martina Franca è davvero suggestiva la visita della settecentesca Masseria Russoli, il cui nome deriva dal termine dialettale con cui gli abitanti del posto chiamano i corbezzoli, frutti che maturano nell'anno successivo rispetto alla fioritura che dà loro origine, in autunno.
La pianta si trova quindi a ospitare contemporaneamente fiori e frutti maturi, cosa che la rende particolarmente ornamentale, per la presenza sull'albero di tre vivaci colori: il rosso dei frutti, il bianco dei fiori e il verde delle foglie.
La masseria ospita il “Centro per la conservazione del patrimonio genetico dell’asino di Martina Franca”, il più grande allevamento di una razza di asini ormai rari, docili e dotati di grande pazienza.
Grandi e piccoli non potranno non emozionarsi al rientro degli asini dal pascolo, una scena bucolica ormai difficile da osservare altrove.
I terreni della masseria sono occupati da bosco e da macchia mediterranea e sono delimitati dai muretti a secco caratteristici della campagna pugliese, per cui il paesaggio è decisamente piacevole. La masseria è di proprietà della Regione Puglia. Consultando il sito della regione Puglia, al link aree tematiche/masserie didattiche, trovate contatti e descrizioni non solo della masseria didattica Russoli ma di numerose altre storiche masserie, autentiche cartoline del gusto di Puglia. L’Arancia Bionda del Golfo di Taranto, la Clementina Igp, il Capocollo di Martina Franca, il primitivo di Manduria, l’olio extravergine d’oliva Terre Tarentine Dop, sono solo alcuni dei prodotti tipici vanto di questo territorio che vi invitiamo ad esplorare.